la dichiarazione di disponibilità all’adozione
Le parole sono importanti.
Quando si prende appuntamento in Tribunale, non si sta consegnando una ‘domanda‘ di adozione. Non è come ordinare un caffè.
Il processo è più complesso: si compila una dichiarazione di disponibilità.
E questo, sorpresa, non è neanche il primo passo! 👣
Ma iniziamo con ordine, per noi, tutto è cominciato con una telefonata alla segreteria adozioni. Ecco come è andata:
📞 “Buongiorno, sono… avrei bisogno di informazioni su come avviare il percorso adottivo…“
📞 “Buongiorno. Deve chiamare questo numero e chiedere di entrare in lista d’attesa per il gruppo di orientamento.” ***
📞 “Capito, grazie. Quindi, dovrei richiedere l’inserimento in lista d’attesa prima o dopo aver consegnato la domanda?”
📞 “Non si tratta di una domanda, signora! State dichiarando la vostra disponibilità per accogliere un minore. Non siete voi il fulcro del processo. Prima entrerete in lista d’attesa e solo dopo aver frequentato gli incontri potrete consegnare la vostra dichiarazione in Tribunale…”
Devo ammettere che in quel momento mi sono sentita molto piccola. Nonostante avessi letto molto sull’argomento e conoscessi la differenza tra ‘domanda’ e ‘dichiarazione di disponibilità’, non sono riuscita ad usare il termine corretto…
Così, prima ancora di iniziare, ci siamo trovati a riflettere sulle parole, sulla loro importanza.
Quella telefonata, quella conversazione con uno sconosciuto, ci ha fornito le prime coordinate per iniziare a navigare in questo oceano.
Perché sì, le parole sono importanti❗
***il gruppo di orientamento è il GOA, la procedura varia di regione in regione, per il nostro percorso sono stati programmati due incontri di orientamento a seguito dei quali è stato rilasciato un certificato di avvenuta partecipazione da allegare alla dichiarazione di disponibilità da consegnare presso la Cancelleria del Tribunale per i Minorenni.